Cosa si intende precisamente per «Big Data»?

Una pianificazione logistica perfezionata grazie all’analisi di grandi quantità di dati – questo è quanto promettono i fornitori di soluzioni Big Data. Dal grosso volume di dati raccolti si dovrebbero acquisire nuove conoscenze. Ma le aziende svizzere si mostrano ancora piuttosto riluttanti.

Raccogliere ed elaborare dati e migliorare così i processi: le informazioni elettroniche impiegate lungo la catena di fornitura acquisiscono sempre più importanza. Creando un sistema di allarme precoce, le imprese di logistica possono prevedere, ad esempio, eventuali oscillazioni sul mercato e rendere le catene di fornitura globali più trasparenti. La minimizzazione dei rischi e una più rapida reazione ai cambiamenti del mercato sono gli obiettivi prefissati che dovrebbero creare un vantaggio sulla concorrenza. E questo in teoria.

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Ma nella pratica sono ancora tante le incertezze, come emerge da un sondaggio condotto tra gli esperti di logistica svizzeri nell’ambito dello «Studio sul mercato della logistica 2015». I risultati del sondaggio dimostrano che «i Big Data non sono una semplice moda passeggera, ma hanno conquistato un posto stabile e duraturo nella prassi aziendale». Tuttavia le applicazioni basate sui Big Data finora non sono state quasi mai utilizzate. Il 64% degli intervistati ha ammesso che l’azienda in cui lavora al momento non ne fa uso e non prevede di farlo neppure in futuro.

Rivista Cargo 3/14

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Solo l’8% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato che la propria azienda si serve già di applicazioni Big Data. Allo stesso tempo, sempre sulla base di questa indagine, gli operatori logistici svizzeri nutrono grossi dubbi verso il concetto di «Big Data». Sebbene una buona parte degli intervistati sappia di cosa si tratta (nel senso di «ho già sentito parlare o letto qualcosa a proposito dei Big Data»), solo il 16% ha saputo fornire una definizione precisa. Il risultato dello studio: grazie alla loro presenza mediale, i Big Data hanno raggiunto un certo grado di notorietà, ma i potenziali utenti non hanno ancora compreso a fondo la loro utilità.

Gli autori dell’indagine suppongono che possano esservi dei dubbi anche in merito al rapporto costi-benefici dei progetti basati sui Big Data. Nella pratica, inoltre, non si avverte ancora la necessità di confrontarsi con questo tema nell’ambito di un progetto. Come ostacoli più significativi alla realizzazione di progetti basati sui Big Data sono stati menzionati la mancanza di conoscenze specifiche, una carente integrazione e costi troppo elevati.

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