Bogotá–Anversa–Basilea–Orbe

Prima di arrivare sugli scaffali di Coop, Nescafé compie un giro intorno al mondo su acqua, rotaia e strada. Diario di un viaggio dalla Colombia alla Svizzera.

Circa 300 chilometri a ovest della capitale Bogotá, nella regione delle Ande colom­biane caratterizzata da dolci colline, si trova il regno dei raccoglitori di caffè. «Eje Cafetero» – l’asse del caffè – così gli autoctoni chiamano questa fertile regione, spesso considerata l’angolo più bello del Paese. Da ottobre ad aprile si lavora a pieno ritmo nelle piantagioni poiché è tempo di raccogliere le ciliegie di caffè rosse e in parte ancora verdi che qui crescono a dismisura. In Colombia si riempiono ogni anno circa 12 milioni di sacchi da 60 chilogrammi l’uno. 566 000 coltivatori e raccoglitori di caffè si guadagnano da vivere nelle in­numerevoli fattorie; in tutto sono due milioni e mezzo i colombiani che dipendono dal settore del caffè.
Una tale importanza per l’economia nazionale è possibile solo grazie al fatto che milioni di persone in tutto il mondo si concedono ogni giorno il piacere del caffè e senza badare a spese. Prima di finire in tazza, il chicco estratto dalla ciliegia di caffè deve superare un lungo e complesso percorso di trasporto con tante sfide lo­gistiche. Dal ramo della pianta percorre strade, oceani, binari ferroviari e di nuovo strade prima di giungere sugli scaffali.
Questo lungo viaggio può essere ripercorso sull’esempio di Nescafé. Per la produzione di caffè nella Svizzera occidentale, la maggior parte delle materie prime viene acquistata in Brasile, Vietnam e Colombia per l’appunto. Si tratta per lo più di caffè verde non tostato. La prima tappa del viaggio ci porta a circa 900 chilometri a nord dell’area di coltivazione, precisamente a Cartagena, il principale porto per container colombiano sulla costa caraibica. Il trasporto avviene via camion su strade che non hanno nulla a che fare con le nostre strade asfaltate. Giunti al porto, i sacchi di chicchi vengono caricati su giganteschi container che vengono poi impilati in enormi navi da carico. Oltre al caffè, petrolio e platino sono i principali beni di esportazione colombiani che da Cartagena seguono la loro rotta verso i grandi porti internazionali.

Prove di qualità ad Anversa

I container destinati a Nescafé vengono trasportati direttamente fino ad Anversa attraverso il Mare dei Caraibi e l’Atlantico. La traversata dura da tre a quattro settimane. La città portuale belga dispone di giganteschi depositi intermedi in cui i sacchi di chicchi fanno una breve sosta prima di proseguire il viaggio. E non a caso. Qui infatti Nescafé esegue un meticoloso controllo della qualità. I campioni per la degustazione vengono spediti da Anversa direttamente allo stabilimento aziendale di Orbe (VD). «Solo dopo che la qualità dei chicchi è stata testata e approvata dai nostri ingegneri alimentari, il caffè viene caricato sui treni ad Anversa», spiega Urs Wagenbach, responsabile trasporti internazionali import/export di Nestlé Suisse. L’azienda gestisce sul posto una propria flotta di 25 carri silo con logo Nestlé. Si tratta di vecchi carri per cereali che sono stati riadattati per il trasporto di caffè. Ogni carro dispone di tre celle con una capacità di carico massima di 22 tonnellate di chicchi di caffè. Queste vengono trasportate da FFS Cargo nell’ambito del classico traffico a carri isolati.

Da chicco a polvere

Nestlé si è chiaramente espressa a favore di un maggiore trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia. Nell’ambito del suo impegno per l’ambiente, l’azienda si è prefissata di dimezzare le emissioni di CO2 dei suoi impianti di produzione in Svizzera dal 2010 al 2020. Anche nel trasporto dei prodotti e delle materie prime, Nestlé sta facendo passi in avanti. Tutte le sere, dal 2015, un treno con almeno un carro Nescafé parte da Anversa in direzione Basilea. Da là il carico di caffè viene deviato verso la stazione di smistamento Denges (VD) dove si prepara la prosecuzione del viaggio fino al terminal per container a Chavornay (VD). Dopodiché FFS Cargo affida i carri Nescafé all’azienda di trasporti locale Travys, che coordina le manovre di smistamento per l’ultimo tratto ferroviario fino alla fabbrica di Nescafé a Orbe.
I chicchi di caffè grezzi hanno percorso a questo punto un viaggio intorno al mondo di circa 10 000 chilometri. «Da un minimo di sette a un massimo di dodici carri carichi di caffè verde raggiungono la nostra fabbrica a Orbe ogni settimana, consegnando da 500 a 800 tonnellate di chicchi che trasformiamo in prodotti a base di caffè consumabili», spiega Wagenbach.
A questo punto inizia la fase cruciale: negli enormi forni di tostatura dello stabilimento Nestlé, dove le temperature vanno da circa 200 a 800 gradi, i chicchi sprigionano i diversi aromi. Durante la tostatura, questi vengono tenuti in continuo movimento e cambiano di colore: da verde a marrone scuro. In questo processo perdono dal 15 % al 20 % del loro peso, mentre il volume aumenta e può persino raddoppiare. Sempre a Orbe, i chicchi tostati vengono poi macinati e infine confezionati per la vendita in barattoli da 50, 100 e 200 grammi così come in sacchetti.

Rivista Cargo 1/17 

La nuova rivista cargo sarà disponibile dal 19 aprile 2017. Il numero attuale ruota interamente attorno d'un hub sul Reno.
La nuova rivista cargo sarà disponibile dal 19 aprile 2017. Il numero attuale ruota interamente attorno d’un hub sul Reno.

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Pronti per ripartire

A questo punto è tempo di rimettersi in moto, non di rado per un nuovo viaggio intorno al mondo. Dell’intero volume di caffè verde lavorato nello stabilimento Nescafé di Orbe, oltre il 95% viene esportato e dunque lascia nuovamente la Svizzera. «Spediamo il nostro caffè in polvere in quasi tutto il mondo; importantissimi mercati di sbocco sono la Svezia, la Norvegia, la Germania, la Francia e il Medio Oriente», dichiara Urs Wagenbach. Il restante 5%, destinato alla vendita ai consumatori finali svizzeri, giunge al deposito centrale di Nestlé a Spreitenbach, nel Cantone Argovia, su carri ferroviari shuttle con una capacità complessiva di 38 palette.
«Da Spreitenbach il caffè arriva poi sugli scaffali dei negozi esclusivamente su strada», spiega Urs Wagenbach. Con un valore di quasi 15 miliardi di franchi svizzeri, Nescafé è il marchio più prezioso della Svizzera. Di conseguenza quasi tutti i dettaglianti vogliono essere riforniti dei suoi prodotti. Uno dei clienti più importanti è il Gruppo Coop. Le diverse varietà Nescafé, da Arabica a Robusta fino a esclusive miscele, vengono trasportate su camion da Spreitenbach dapprima alla centrale di distribuzione Coop a Wangen bei Olten e poi direttamente negli scaffali delle varie filiali.
Da uno a due mesi sono trascorsi da quando il chicco verde è stato raccolto nell’«Eje Cafetero» ed è stato messo in un sacco di iuta con milioni di suoi simili. Dopo il lungo viaggio e le molteplici metamorfosi, finisce la sua storia sciolto in acqua calda, per deliziare il palato del consumatore di caffè svizzero che inizia così la sua giornata.
«A la bogadera», che in spagnolo significa «pausa colazione», esclamano nelle prime ore del mattino i raccoglitori di caffè che lavorano duramente nelle piantagioni colombiane.

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