Un nuovo hub di smaltimento nel cuore di Zurigo.

A poca distanza dalla Prime Tower è possibile scaricare rifiuti edili, ma anche vetro e carta riciclabile, per il successivo trasbordo su ferrovia. Questo hub per il riciclaggio e lo smaltimento nasce su iniziativa comune di Spross Debag e FFS Cargo.

Con gran fragore entra nel centro di smaltimento un camion dei rifiuti della città di Zurigo e scarica in una fossa i materiali ingombranti raccolti. Due escavatori elettrici – uno pesa quanto cinque elefanti adulti, circa trenta tonnellate – sono pronti per procedere alla differenziazione. In questa fossa non finiscono soltanto i rifiuti domestici ingombranti, ma anche quelli di origine industriale e i rifiuti edili. Gli escavatori separano il ferro, le grandi pietre e tutto ciò che è infiammabile. Dove non arrivano gli escavatori è necessario provvedere a mano oppure, nel caso di piccoli pezzi, alla differenziazione meccanica.

Il materiale riciclabile ha un valore.

«Ogni anno movimentiamo circa 160 000 tonnellate di rifiuti edili», dice Josef Binzegger, responsabile Smaltimento di Spross Debag AG a Zurigo. Il centro di smaltimento si trova presso la stazione merci di Zurigo Hardfeld e sul lato opposto del binario svetta inconfondibile la Prime Tower. Spross Debag riesce a recuperare il settanta percento circa dei materiali. Per i rottami ferrosi l’azienda paga 120 franchi a tonnellata, per il rame usato (di prima qualità) ben 3400 franchi. Pertanto riciclare può essere molto redditizio per le imprese edili. Naturalmente questi preziosi materiali non finiscono nella grande fossa, chiamata «bunker», ma in speciali contenitori designati allo scopo.

Ma non è tutto: attraverso una rampa Josef Binzegger ci conduce nella parte posteriore dell’area, dove stanno costruendo nuovi compartimenti per lo stoccaggio dei materiali a partire da blocchi di cemento assemblati con l’escavatore. Durante la nostra visita sono in corso lavori di ampliamento nell’area per trasformarla in un hub di smaltimento. «Stavamo per scoppiare», spiega Binzegger. «L’ampliamento ci consentirà di accettare anche in futuro vetro, carta e cartone, e di trasbordarli su ferrovia.»

I blocchi di cemento con i punti in rilievo vengono impilati come enormi mattoncini Lego. I muri così realizzati si reggono solo grazie alla forza di gravità, il cemento non serve. «In questo modo all’occorrenza è possibile ingrandire o rimpicciolire i compartimenti», spiega Binzegger.

Dietro, sui binari tronchi, ci sono due treni merci: uno con materiali inerti (gesso e mattoni) – che di sera giungerà nella discarica di Weiach – e uno contenente materiale di scavo in direzione Hüntwangen. Entrambe le località si trovano a nord del Cantone di Zurigo, sul Reno.

Il settore delle costruzioni non sta ad aspettare la ferrovia, ammette Binzegger, precisando come il camion sia un mezzo flessibile e conveniente. «Ma la ferrovia è più affidabile della strada e garantisce un trasporto sicuro alla destinazione finale.» Inoltre aggiunge che sui carri ferroviari è possibile stoccare volumi notevoli e di aver imparato ad apprezzare questo vantaggio solo con il tempo. Attendono così di essere portate via sul treno per Weiach 900 tonnellate di inerti, pari al peso di 150 elefanti – o quaranta viaggi su camion.

La ferrovia merci: per grandi quantità e materiali pesanti.

Incontriamo Andreas Niederer, responsabile dei lavori presso Abv-Bau GmbH a Kloten. L’azienda operante nel settore delle demolizioni e dello smontaggio è cliente del centro di smaltimento di Spross Debag a Zurigo. Niederer sta attualmente scaricando un carico di vecchi radiatori. Cosa ne pensa del nuovo hub di smaltimento? «Per noi è importante che tutto funzioni in maniera scorrevole», dice. «Se in futuro vengono smaltiti più materiali su rotaia, lo ritengo uno sviluppo positivo.»

Per sfruttare le possibilità offerte dal nuovo hub, Spross Debag sta cercando di acquisire ordinativi insieme a FFS Cargo: ad esempio per lo smaltimento del vetro usato della città di Zurigo, pari a circa 12 000 tonnellate l’anno. Un ordinativo gigantesco.

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