«Siamo sulla buona strada per trovare soluzioni adeguate con la ferrovia»

Nella casa madre di Swiss Krono a Menznau, Georg Mäder e Nicolas Perrin parlano dell’abolizione di alcuni punti di servizio nel traffico di carri completi. Entrambi convengono sulla necessità di utilizzare quanto più spesso possibile anche in futuro la rotaia per il trasporto del legno destinato alla produzione di pannelli di trucioli e tavole di laminato.

Georg Mäder, all’inizio di aprile è passato da Sika a Swiss Krono Group, dove è membro della Direzione del Gruppo e responsabile del marketing e delle vendite. Qual è la sua prima impressione della nuova attività che la vede ora attivo nel settore dei materiali derivati dal legno?
Georg Mäder: Molto positiva. Ci sono vari aspetti nuovi, ma anche degli elementi che si ripetono. Ad esempio anche prima avevo a che fare con il settore delle costruzioni, poiché Sika è un gruppo attivo nella chimica per l’edilizia. Anche la produzione di Swiss Krono è destinata all’industria della costruzione. Qui sono responsabile della vendita di materiali derivati dal legno, mentre prima mi occupavo di prodotti chimici, ma in ogni caso i clienti e i canali di distribuzione sono molto simili. Inoltre da agosto dirigo la sede di Swiss Krono a Menznau e di conseguenza sono responsabile della produzione in Svizzera. Questa carica è stata una sorpresa, ma grazie alla mia formazione di ingegnere chimico, ho dimestichezza con questi processi industriali.

Ha un legame speciale con la ferrovia merci?
Mäder: Come la maggior parte degli svizzeri, ho una predilezione per la ferrovia e le FFS. Inoltre per motivi di carattere ecologico, trovo sensato che la maggiore quantità possibile di merci venga trasportata via rotaia. Il mio atteggiamento di fondo verso il trasporto ferroviario è dunque molto positivo, ma naturalmente guardiamo anche al rapporto prezzo/prestazione.

Nicolas Perrin, ha un legame speciale con i boschi o con il legno come «materiale»?
Nicolas Perrin: Mi piacciono gli alberi quando sono ancora vivi, ad esempio amo correre nel bosco. Sono entrato in contatto con il legno anche attraverso i trasporti, poiché è una delle merci più presenti su rotaia. Il bosco e la fabbrica rappresentano in realtà due luoghi agli opposti e noi, in qualità di impresa di trasporto, ci troviamo nel mezzo. Trasportiamo sia legno in tronchi per aziende come Swiss Krono, che lavorano e trasformano questa materia prima, sia trucioli di legno.

FFS Cargo sta attualmente verificando la metà dei suoi 344 punti di servizio con l’intenzione di chiudere i punti non redditizi. Georg Mäder, trova comprensibile questa decisione?
Mäder: In generale sì. Siamo anche un’impresa che deve produrre utili. A partire dal 2019, FFS Cargo non percepirà più sovvenzioni e l’azienda è chiamata a diventare più efficiente. Se non lo facesse, probabilmente tra non molto non esisterebbe più. Noi abbiamo un interesse vitale al buon andamento di FFS Cargo, ma naturalmente in questo processo di verifica guardiamo anche alle nostre esigenze.

Swiss Krono è stata interessata dalla verifica dei punti di servizio, tra gli altri, nell’Oberland bernese e nel Giura e ha dovuto adeguare i suoi trasporti. Come ha vissuto questa situazione?
Mäder: Swiss Krono aveva già iniziato in precedenza a trasferire parte dei trasporti di legname su treni blocco, ovvero su treni che viaggiano direttamente fino al nostro stabilimento di Menznau senza passare per le stazioni di smistamento. Praticamente in ogni punto di servizio carichiamo del legname. La prevista chiusura dei punti di servizio è sicuramente un duro colpo per noi, ma penso che siamo sulla buona strada per trovare soluzioni adeguate con la ferrovia. Rispetto alle quantità totali che trasportiamo in Svizzera la quota che viaggia su ferrovia è pari al 40 per cento circa.

Il mio atteggiamento di fondo verso il trasporto ferroviario è molto positivo.

In futuro tutte le quantità trasportate viaggeranno su treni blocco?
Mäder: In un lontano futuro dovrebbe essere possibile, ma naturalmente è una questione di distanza e di prezzi. In caso di chiusura di punti di servizio e accorpamento di trasporti, gli speditori di legname dovrebbero percorrere distanze maggiori e questo ha un costo. Se carichiamo su treni blocco l’intera quantità di legname attualmente trasportata su rotaia, avremmo sette treni blocco alla settimana. Nella tratta da Langenthal a Menznau, dove si trova il nostro stabilimento principale, un treno merci può essere composto al massimo da dodici vagoni. Il carico su treni blocco allevierebbe la mole di lavoro per la nostra logistica interna in quanto potremmo scadenzare in maniera diversa i nostri processi.

Nicolas Perrin, è soddisfatto della soluzione trovata?
Perrin: È un buon esempio di come dovrebbero funzionare le cose: giungere a una migliore logistica dei trasporti attraverso colloqui congiunti. Mi aspetto tuttavia che dopo l’accorpamento dei trasporti sarà possibile migliorare anche gli impianti di trasbordo, poiché è sempre più importante rendere i trasporti più efficienti e professionali attraverso progetti integrati.

È possibile replicare questo modello anche con altre aziende e altri settori?
Perrin: La questione centrale è come poter riunire e accorpare le merci in modo da poterle portare alla rotaia. Ad esempio nel caso dei cereali o dello smaltimento e il riciclaggio, che hanno spesso un carattere decentralizzato, si pone la medesima questione. Naturalmente è possibile accorpare i trasporti non solo utilizzando i treni blocco, ma anche i punti di carico del traffico a carri sistematico. Infatti i punti di servizio redditizi con un traffico quotidiano non vengono messi in discussione dalla verifica in corso.

Sussiste il rischio che per effetto della cancellazione di punti di servizio, intere regioni restino tagliate fuori dal trasporto ferroviario?
Perrin: In generale dove c’è molto legno ci sono poche industrie, pertanto non è sempre facile trovare delle sinergie. Ponendo al centro dell’attenzione le effettive esigenze dei clienti e con la flessibilità di entrambe le parti si riescono a trovare nuove soluzioni. Ma per me è anche importante creare nuovi sviluppi, e quindi nuova crescita, anche nelle regioni economicamente solide con quantitativi stabili di merce. Questa è la migliore garanzia per poter offrire una rete svizzera.

I punti di servizio redditizi non vengono messi in discussione dalla verifica in corso.

Georg Mäder, Swiss Krono Group è un’azienda operante a livello globale. Quale importanza riveste il mercato svizzero per il Gruppo?
Mäder: Il mercato svizzero è relativamente piccolo rispetto al Gruppo nel suo complesso, ma è molto importante. La holding si aspetta da noi, quale cosiddetto «paese di origine», una chiara leadership di mercato e la vendita di prodotti di qualità eccellente. Il Gruppo si aspetta inoltre che la sede svizzera crei un’elevata innovazione che si propaghi quindi anche in altri stabilimenti. Oltre all’importante mercato svizzero, dalla sede di Menznau esportiamo in più di 80 paesi. Nel complesso contribuiamo con 250 milioni di franchi al fatturato totale del Gruppo pari a 1,8 miliardi.

Nicolas Perrin, FFS Cargo realizza i due terzi del fatturato in Svizzera. L’attività all’estero (SBB Cargo International) ha messo a segno un miglioramento nel 2017. La tendenza continua?
Perrin: Con le sue brevi distanze e i trasporti in superficie la Svizzera rappresenta tradizionalmente un mercato difficile. Inoltre dal 2015 in poi il franco forte ha ulteriormente accelerato la deindustrializzazione. Nell’attività all’estero di SBB Cargo International abbiamo affrontato con successo diverse sfide come l’inasprimento della concorrenza. Tuttavia quest’anno SBB Cargo International si troverà di fronte ad altre grandi sfide e anche a un fatturato inferiore a causa dei numerosi cantieri aperti sull’asse nord-sud e la carenza acuta di macchinisti in Germania. 

FFS Cargo punta fortemente sulla digitalizzazione. Ad esempio ora è anche possibile effettuare il check-in dei vagoni sulla rampa con il cellulare e seguire con un’app lo stato della spedizione. Quali vantaggi apportano queste applicazioni a Swiss Krono?
Mäder: Abbiamo avuto l’occasione di collaborare alla fase pilota del progetto. La possibilità di effettuare il check-in mobile del vagone sulla rampa è per noi molto utile dato che i nostri speditori spesso sono ditte individuali e non dispongono di grandi infrastrutture. Per contro, dato che non trattiamo merci deperibili, non abbiamo bisogno di sapere dove si trova un vagone durante il trasporto.

Swiss Krono punta anche sulla digitalizzazione?
Mäder: Assolutamente sì, non esiste azienda che non vi sia confrontata. Per noi rappresenta l’opportunità di giungere a una maggiore automazione della produzione e aumentare la creazione del valore. Penso che in futuro si potrebbe arrivare in maniera molto generale a un rientro della produzione in Svizzera. Nel concreto attualmente nel nostro Gruppo stiamo portando a un nuovo livello il software aziendale per la pianificazione e le risorse. Questo ci aiuterà per i prossimi step nel campo della digitalizzazione. Tuttavia oggi non sappiamo dove conduce esattamente la «via della digitalizzazione».

Dopo alcuni ritardi FFS Cargo ha introdotto un nuovo software per la pianificazione del personale e dei macchinisti (CAROS). Presenta vantaggi anche per i clienti?
Perrin: Nell’attuale fase introduttiva i nostri sforzi sono tesi a far sì che i clienti non percepiscano nulla del passaggio a CAROS. Si tratta per noi di un’enorme sfida, che possiamo superare solo con il grande impegno di tutti i collaboratori. Sostituire sistemi informatici che si situano al cuore della produzione è sempre difficile. Il software è un’applicazione standard e non è stata più costruita appositamente per noi. Anche per la sostituzione del software di prenotazione CIS punteremo su un’applicazione standard. Ci auguriamo che questo ci consenta in futuro di collegare il nostro universo informatico direttamente con quello dei clienti. Dovrebbe essere garantita la comunicazione tra i sistemi e, ad esempio, non essere più necessaria un’app per individuare l’esatta posizione dell’invio.

Il nome Swiss Krono esiste dal 2016, prima l’azienda si chiamava Kronospan. Perché ha cambiato nome?
Mäder: Si è trattato tra le altre cose di distinguerci da un’altra azienda con la quale siamo attualmente in concorrenza. Ma anche il tema della Swissness ha giocato un ruolo, infatti, i prodotti svizzeri si vendono molto bene in tutto il mondo.

Signor Perrin, presto FFS Cargo si chiamerà Swiss Cargo Rail?
Perrin: La Svizzera è già presente nel nome FFS. Non sarà necessario (ride). Anche le persone in Germania e Italia collegano automaticamente le FFS con la Svizzera. Inoltre, in Svizzera «Cargo» è fortemente associata a noi. La nostra ragione sociale include quindi due termini importanti.

Mäder: Anche io sicuramente non cambierei il nome.

Tra cinque anni il traffico a carri completi garantirà ancora una parte importante del fatturato di FFS Cargo?
Perrin: La maggior parte dei nostri clienti principali risiede nel traffico a carri completi. Credo che disponiamo di ottime idee su come adeguare la nostra rete del traffico a carri completi e orientarci maggiormente alle esigenze future. Il traffico a carri sistematico sarà un prodotto importante anche tra cinque anni.

Come vede la Swiss Krono Group tra cinque anni?
Mäder: Vogliamo continuare a imporci tra gli attori internazionali nel settore della lavorazione del legno e aumentare la nostra quota di mercato. Inoltre vogliamo crescere insieme maggiormente come gruppo e promuovere fortemente la nostra espansione internazionale. La nostra sede di produzione qui a Menznau dovrà restare innovativa e produrre ai massimi livelli, augurandoci di continuare a ricevere legno da FFS Cargo.

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