Per il salvataggio dei dati di logistica nel cloud, la sfera privata dovrebbe essere maggiormente tutelata. Questo è l’obiettivo di un progetto delle Università di Hohenheim e Lipsia condotto con il Fraunhofer Institut.
Per arrivare dal mittente al destinatario, un pacco passa mediamente attraverso dieci mani, fra trasportatori, magazzinieri e addetti al recapito. Ogni volta i dati della spedizione vengono raccolti, elaborati e inoltrati. A tale scopo, circa la metà delle imprese di logistica ormai utilizza il cosiddetto Cloud Computing. In altre parole, le imprese memorizzano i dati in un database comune al quale si accede tramite Internet.
«Tuttavia, la collaborazione nel cloud non significa uno scambio illimitato dei dati», sottolinea Jörg Leukel, informatico gestionale presso l’Università di Hohenheim. «Molti dati necessitano di protezione, soprattutto quelli dei clienti. Questi ultimi, naturalmente, vogliono rivelare il minor numero possibile di dati personali». Perciò, in un progetto condotto con l’Università di Lipsia e il Fraunhofer Institut per il flusso dei materiali e la logistica di Dortmund, lo scienziato attualmente sta sviluppando procedure che tutelano la sfera privata e al contempo trasmettono ai partner coinvolti la quantità di dati necessaria per un corretto svolgimento delle operazioni.
Rivista Cargo 3/15
Il progetto, denominato «Prestige», ha una durata di tre anni e comprende anche un test pratico con imprese di logistica della regione di Halle/Lipsia (Germania centrale). Nel test saranno messe alla prova la realizzazione tecnica e l’efficacia economica. «Con le nostre procedure vogliamo contribuire ad abbattere le riserve relative alla protezione dei dati, che nel settore della logistica sono particolarmente forti. Per questo esaminiamo in quali casi l’inoltro dei dati ad altre imprese è economicamente opportuno e al contempo conforme ai criteri di protezione», spiega Leukel.
L’obiettivo è sviluppare un software che «segnali ai soggetti coinvolti i conflitti tra le esigenze di protezione e processi logistici più efficienti», afferma Leukel. Il programma informatico dovrà proporre soluzioni e infine aiutare le parti coinvolte a eliminare i conflitti. Gli obiettivi sono soprattutto la fiducia e l’accettazione degli utenti.