Entro la fine del 2019 FFS Cargo trasformerà tutti i suoi carri merci in una flotta silenziosa, proteggendo così i residenti in prossimità dei binari dai rumori. In Svizzera a partire dal 1.1.2020 sarà vietato l’impiego di carri merci non sottoposti a risanamento fonico.
Entro la fine del 2019 sarà completato l’equipaggiamento degli oltre 5000 carri merci di FFS Cargo con freni a basso impatto acustico, che consentiranno di circolare senza limitazioni sulla rete ferroviaria svizzera. L’intervento, effettuato nell’ambito del risanamento fonico, consiste nella trasformazione del sistema di frenatura dei carri e nella sostituzione dei ceppi frenanti in ghisa grigia con i nuovi ceppi K (in materiale composito). Con queste modifiche i carri rispondono pertanto ai valori limite di emissione di 83 db(A) definiti nella legislazione europea «STI Rumore». La trasformazione dei carri di FFS Cargo è avvenuta nelle officine FFS; l’intervento sui veicoli nuovi è stato eseguito contestualmente alla produzione.
Le FFS a fianco della Confederazione con il divieto ai carri merci rumorosi
Dal 1° gennaio 2020 la Confederazione vieterà l’omologazione in Svizzera di carri merci non sottoposti a risanamento fonico. Sono stati stabiliti valori limite di emissione per i carri merci che circolano sulla rete a scartamento normale (Legge federale concernente il risanamento fonico delle ferrovie). Pertanto, a causa delle loro emissioni foniche, dal 1° gennaio 2020 i carri con ceppi frenanti in ghisa saranno vietati per legge sulla rete ferroviaria svizzera.
FFS Cargo sostiene tale divieto e appoggia un’applicazione delle nuove direttive fin dall’inizio equilibrata e conforme alla legge. Per i traffici di transito e di importazione con carri esteri sono attualmente in corso di applicazione provvedimenti volti a garantire una procedura corretta.
A tale proposito, FFS Cargo collaborerà con ferrovie partner per sviluppare nuovi processi operativi, come ad esempio il riconoscimento dei carri non sottoposti a risanamento fonico sin dalla prenotazione o la definizione di stazioni di smistamento nei Paesi confinanti, al fine di permettere un’eventuale messa fuori servizio dei carri. In aggiunta, saranno adattate in maniera mirata anche le condizioni contrattuali.