Per consentire alla Svizzera di gestire anche in futuro in modo sostenibile il traffico transfrontaliero di container, è necessaria la costruzione di un terminale trimodale sul Reno per treni merci, camion e navi. A metà febbraio 2020, il Gran Consiglio di Basilea Città ha approvato un credito di circa 115 milioni di franchi per la realizzazione della darsena 3. Ci sono ancora alcune questioni in sospeso, ma a Basilea si nutre molta fiducia nel progetto Gateway Basel Nord.
Il progetto Gateway Basel Nord (GBN) non è solo importante per FFS Cargo, Contargo e Hupac, che hanno fondato insieme Gateway Basel Nord AG, ma interessa l’intero settore logistico svizzero. Il terminale trimodale (rotaia, strada e nave) collega il paese ai flussi del traffico merci con l’Europa (vedi NFTA), favorendo la sostenibilità e l’attrattiva del traffico merci su rotaia. GBN garantisce anche il ruolo attivo di Basilea e della Svizzera, attualmente e in futuro, nella partita del trasporto di container via acqua, in rapida crescita globale, mantenendo la creazione di valore in Svizzera.
Inoltre il terminale gioca un ruolo attivo nella politica di trasferimento modale della Confederazione. GBN è l’unico terminale in Svizzera a cui l’Ufficio federale dei trasporti ha assegnato un obiettivo di ripartizione modale con una quota di trasporti su rotaia del 50 percento. Di conseguenza all’interno di Gateway Basel Nord un container su due deve essere smistato su rotaia, contribuendo attivamente a ridurre le emissioni di CO2 e a proteggere l’ambiente.
50 percento in più su rotaia
Oltre alla terza darsena, elemento fondamentale del progetto è la costruzione di sei binari di trasbordo paralleli lunghi fino a 750 metri. Cinque gru consentono di operare contemporaneamente su diversi treni completi della lunghezza massima dei binari: un dato straordinario per un paese come la Svizzera. I lunghi binari di trasbordo e un moderno sistema di gru assicurano operazioni di carico tra le tre tipologie di trasporto, strada, rotaia e nave, notevolmente più efficienti rispetto a oggi. Infatti la lunghezza dei binari del porto di Basilea è ora pari solo a 150–200 metri.
Gateway Basel Nord riunisce in un unico luogo i tre sistemi di trasporto e crea quelle capacità di trasbordo urgentemente necessarie nei porti renani, aumentando nettamente l’efficienza del trasporto su rotaia. Con l’obiettivo di spostare il 50 percento dei container su
rotaia, GBN consentirà di trasferire ogni anno alla ferrovia oltre 100 000 trasporti, attualmente effettuati su gomma, alleggerendo così le strade della Svizzera nordoccidentale. A confronto: la scarsa efficienza nei porti renani fa sì che oggi circa il 90 percento dei container lasci il terminale su gomma e solo il 10 percento via ferrovia. Con GBN si prevede di innalzare la quota di trasporti su rotaia fino al 50 percento.
Avvio dei lavori previsto per fine 2020
Con l’iter attuale, la realizzazione del progetto è attesa per il 2020. Il terreno destinato al terminale, inutilizzato dal 1990 e sul quale sorge la stazione di smistamento Badischer Bahnhof di Basilea, ospita diverse piante e specie animali protette che necessitano di un habitat caldo e secco e per la cui salvaguardia si sono mobilitate le associazioni di protezione della natura. Al fine di soddisfare le legittime istanze di queste ultime, in un’ottica di compensazione i responsabili del progetto devono trovare delle superfici sostitutive nella regione circostante.
«La ricerca di superfici di questo tipo in una regione densamente popolata come quella di Basilea si è rivelata molto complessa», spiega Raven Schäfer, capoprogetto di Gateway Basel Nord AG. Anche per questo motivo le associazioni continuano a opporsi al progetto; tuttavia Schäfer è fiducioso che si possa presto procedere alla sua realizzazione.
Un avanzamento è stato possibile grazie alla Commissione della concorrenza (COMCO) di Berna, che a luglio di quest’anno ha approvato il consorzio formato dalle tre aziende logistiche (cfr. riquadro). «Ora la prossima tappa sarà ottenere il permesso edilizio da parte dell’Ufficio federale dei trasporti», spiega Schäfer. Quando tale permesso acquisirà forza giuridica dipende dalle associazioni di protezione della natura e dalla loro determinazione a difendere le loro posizioni fino all’ultima istanza.
Schäfer e il suo team lavorano affinché il cantiere parta verso la fine del 2020 e il primo livello di ampliamento bimodale rotaia-strada entri in funzione alla fine del 2022. Al momento appare realistico prevedere l’entrata in servizio di Gateway Basel Nord in modalità trimodale completa verso la fine del 2024.
Ampio sostegno da più parti
Il grande progetto gode del sostegno di ampi settori della società e di tutti gli schieramenti politici. Christoph Brutschin, consigliere di Stato socialista e presidente del Dipartimento per l’economia, la socialità e l’ambiente del cantone di Basilea Città, si pronuncia decisamente a favore: «Gateway Basel Nord accresce le opportunità del settore logistico svizzero sulla scena internazionale. Infatti anche porti marittimi come Anversa o Rotterdam stanno facendo sforzi enormi per trasferire il traffico merci su nave e rotaia. È importante che la Svizzera si doti di un moderno terminale per container se non vuole restare indietro nel traffico combinato import-export.»
L’alternativa a GBN non è allettante per Brutschin. «Se il progetto non va in porto, nel prossimo futuro i container verranno trasbordati nei Paesi del Nord e trasportati in Svizzera su camion.» Con il previsto trasferimento su rotaia, il terminale trimodale contribuirà invece alla lotta ai cambiamenti climatici e anche all’economia regionale. «Secondo uno studio indipendente dell’istituto BAK Economics di Basilea, GBN genererà un valore aggiunto lordo di 89 milioni di franchi all’anno e creerà oltre 550 nuovi posti di lavoro.»
In prima linea per la realizzazione di GBN troviamo anche Elisabeth Schneider-Schneiter, consigliera nazionale PPD e presidente della Camera di commercio delle due Basilea. «Il 30 percento circa del commercio estero svizzero si svolge nel cluster logistico della regione di Basilea. Affinché i porti renani continuino a svolgere egregiamente il loro compito, servono infrastrutture efficienti in grado di collegare l’acqua agli altri sistemi di trasporto», e ricorda inoltre che il trasporto via acqua rappresenta una forma di traffico merci attenta al clima.
Da tempo questi argomenti hanno indotto anche varie organizzazioni ambientaliste a schierarsi a favore di GBN. Ad esempio gli esponenti dell’Iniziativa delle Alpi. «Il conflitto di interessi tra protezione delle specie e politica del trasferimento modale rappresenta naturalmente una sfida per noi, come per tutte le altre associazioni impegnate nella protezione dell’ambiente e della natura», dichiara Django Betschart, responsabile della politica di protezione delle Alpi. «Per noi, come associazione che, a tutela del nostro delicato territorio alpino, si spende per una politica dei trasporti sostenibile, i vantaggi del trasferimento modale prevalgono sul resto.»
Attenzione alle soluzioni intermodali
Bettina Castillo, Transport Operations Manager di Ikea Supply AG conosce i possibili vantaggi di GBN per la logistica: «Gateway Basel Nord rappresenta un ulteriore passo importante verso lo sviluppo e la promozione dell’intermodalità nel mercato internazionale dei trasporti. Inoltre ci consentirà di avvalerci in modo ottimale delle caratteristiche dei
diversi sistemi di trasporto, combinandoli tra loro e sfruttandone tutto il potenziale.» Aggiunge quindi che la catena di trasporto globale della società integra già soluzioni intermodali e continua ad attribuire grande importanza a questo settore, seguendone gli sviluppi con vivo interesse. «In particolare in ragione delle nuove possibilità che progetti come Gateway Basel Nord aprono per tutta la nostra rete di trasporti», sottolinea Bettina Castillo.
Fotografie: Marvin Zilm